Dopo l’esibizione al Premio Lunezia e La vittoria di Area Sanremo
TORNA
DALILA SPAGNOLO
con un nuovo album
LA FAME NELLE SCARPE
(autoproduzione)
DA MARTEDÍ 9 MAGGIO
SU SPOTIFY E SU TUTTE LE PIATTAFORME DIGITALI
LA FAME NELLE SCARPE, nuovo album di Dalila Spagnolo, dal 9 maggio è
disponibile in tutti i digital store.
Questo è il secondo progetto discografico della cantautrice leccese, che da
subito si è dichiarata “cantautrice di fragilità”.
I testi delle sue canzoni raccontano di fragilità e di sfide legate alla crescita
personale. Dalila, eclettica sperimentatrice, scrive e canta in italiano, inglese e
francese. Il suo sound spazia dal pop alla world music e fonde generi e stili
musicali diversi.
Il progetto cantautoriale di Dalila Spagnolo nasce nel 2020, e dopo il secondo
posto al Premio Lunezia si concretizza nel 2021 con “Fragile”, l’album che
segna il suo esordio discografico. Nello stesso anno rientra tra i vincitori di
Area Sanremo, arriva in semifinale al Mei e al Primo Maggio a Roma.
In questo nuovo lavoro il sound è più elettronico e la sperimentazione più
evidente, pur conservando l’amore per i ritmi africani che contaminano alcuni
dei brani presenti nell’album.
LA FAME NELLE SCARPE si compone di dieci tracce molto diverse tra loro. Il
filo conduttore è la storia dell’evoluzione e della crescita personale che parte
dai timori e arriva ad una fase più matura e consapevole in cui è consentito
“crescere tenendo l’io bambino per mano”.
Il titolo dell’album si compone da due parole, ognuna delle quali esprime un
concetto preciso: la “fame” è lo scopo, la motivazione personale, il desiderio di
migliorarsi e di riflettere sulle cose che accadono intorno e dentro di noi; le
“scarpe” invece indicano la modalità con cui si procede. Le due parole si
completano perché l’una non può esistere senza l’altra. Un viaggio
sicuramente lungo e impervio ma fatto con le proprie gambe.
La tracklist apre con “Prelud’io”, dedicato ai timori più atavici. Una sorta di
mantra che cresce e scava nell’intimo dell’ascoltatore.
“Alberi d’eterno”, traccia numero due, porta alla luce un dialogo con le paure
più profonde e la sfida personale di preservarsi dall’incoerenza e dalla
minaccia di compromettersi.
“I timori miei preziosi” è una dichiarazione che si schiera dalla parte delle
fragilità soprattutto quando si riconoscono, si accettano e si trasformano in
opportunità.
L’album prosegue con “L’erba voglio” che mostra la parte più leggera ma
anche quella più sensibile al perdono. Racconta dell’ansia di essere al mondo
e dell’ipocrisia che si cela dietro certe relazioni.
La traccia numero quattro è “Faut pas douté de moi”, brano cardine dell’album
sprona l’ascoltare a riflettere sull’origine del suo essere: chi sono? chi sarò?
Un marasma di dubbi e incertezze nelle quali si impara a navigare. Il brano si
pregia dell’intervento di Mylious Johnson, importante batterista della scena pop
italiana (vedi Giorgia, Ultimo) e di Petit Solo Diabatè, musicista africano che
canta e suona il kamalè ngony, strumento africano molto simile alla kora.
“Tracciare le distanze” è la quinta traccia dell’album. Racconta di gratitudine
verso una relazione tra umani, come un’aperta dichiarazione di pace.
“Interludio (portami via)” è un monologo che descrive la sofferenza e il disagio
che porta la solitudine, il malessere del vivere e il senso di vuoto e di
impotenza che ognuno vive nel corso della vita. Vince la volontà di evolversi.
“Forse”, singolo che ha anticipato l’uscita dell’album, si accompagna da un
videoclip scritto e diretto da Gabriele Marinò e coreografato da Francesco
Biasi. Il pezzo parla di incertezza, di dubbi e di procrastinazione. L’ombra che
negli altri evitiamo e ci fa paura rivela quella con più potenziale.
In “Superpower”, sonorità pop si fondono con i ritmi africani. Un ritmo quasi
ipnotico sostenuto dal balafon e dalle percussioni di Petit Solo Diabatè fanno
da sfondo al cantato di Dalila che in questo caso utilizza l’inglese. Il testo della
canzone ribadisce il fatto che nessun individuo ha superpoteri per far cessare
la sofferenza che c’è nel mondo.
La traccia numero nove “Quel santo giorno” nasce come poesia e viene
successivamente musicata. Un brano d’amore che racconta di come la
relazione può diventare un rifugio sicuro dalle insidie della vita presenti e
future.
Il viaggio sonoro si conclude con “Crisci figghia mia”. La voce solista è di
Rachele Andrioli, importante cantante di world music. Qui è la vita che parla
alla bambina intimorita del Preludio, fornendole alcune risposte. La rassicura e
la invita a crescere senza paura.
Dalila Spagnolo presenterà LA FAME NELLE SCARPE con lo spettacolo
“Concerto per Voce e Corpo” che la vedrà ospite di teatri e luoghi d’ascolto di
diverse città italiane. Ha già presentato il disco in anteprima il 4 maggio a
Toulouse (Francia).
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https://open.spotify.com/artist/7byMgnmiVH1BbZmcXrOGIS /
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Tracklist
01 Prelud’io
02 Alberi d’eterno
03 L’erba voglio
04 Faut pas douté de moi feat. Petit Solo Diabaté
05 Tracciare le distanze
06 Interludio (portami via)
07 Forse
08 Superpower
09 Quel santo giorno
10 Crisci figghia mia feat. Rachele Andrioli
Credits
prodotto, arrangiato e mixato interamente da Luigi Russo presso Il Cantiere
Lab e masterizzato da Carlo De Nuzzo presso Audiogrill.
Testi e musiche sono di Dalila Spagnolo
Art Direction e artwork: Gabriele Marinò
Post-prod. Foto artwork: Domenico Apruzzo
Foto: Domenico Apruzzo, Francesco Vasto, Fabrizio Suma

