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segnalibri

03:00 MARCELLO SECLI’ ( pres. Italia Nostra sez. Sud Salento)

08:50 GIOVANNI PONZETTA (pres. Legambiente Salve)

16:00 CARMINE CERULLO (press. LILT Lecce)

18:40 FABRIZIO RIZZO (comitato intercomunale tutela di salute e territorio)

24:00 ANTONIO DE GIORGI ( ingegnere)

51:50 MICHELE MACRI’ ( avvocato amm. )

1:14:00 GIUSEPPE SERRAVEZZA (medico oncologo )

1:55:20 RICCARDO MONSELLATO

2:02:52 ANTONIO CAVALLO (consigliere comune di Salve)

2:08:16 LORENZO RICCHIUTI ( sindaco comune Morciano di Leuca)

2:12:32 MASSIMO BLONDA (ricercatore IRSA CNR)

Presicce (LE) 16/01/2020

Ecolio 2 è un impianto di trattamento di rifiuti liquidi speciali ubicato nel comune di Presicce – Acquarica. È nato all’inizio degli anni ’90 per il trattamento delle acque di vegetazione (i reflui dei frantoi), ma è diventato, nel corso degli anni, tutt’altro, fino ad essere autorizzato, con Autorizzazione Integrata Ambientale del 2011, al trattamento di oltre 190 diversi codici CER (codice europeo del rifiuto), di cui oltre 40 classificati come pericolosi.
Negli ultimi mesi del 2018 i cittadini dei comuni di Salve, Presicce, Acquarica e Morciano hanno cominciato ad avvertire miasmi nauseabondi, che rendevano l’aria irrespirabile e provocavano disturbi di vario tipo.
Dopo le denunce e le sollecitazioni dei Sindaci di Salve, Presicce, Acquarica e Morciano agli enti preposti si sono susseguiti tavoli tecnici in Provincia e un’audizione in commissione ambiente in Regione.
Dal primo momento l’attenzione si è focalizzata su Ecolio 2.
È stata disposta un’ispezione straordinaria da parte dell’ARPA. Ne è venuto fuori un rapporto conclusivo puntuale e drammatico: 60 pagine piene di criticità sulla gestione dell’impianto, di prescrizioni non rispettate, di sforamenti sulle emissioni, addirittura un’ipotesi di reato.
La Provincia ha disposto il blocco della sezione termica dell’impianto fino a nuova autorizzazione.
È attualmente in corso, presso il settore tutela e valorizzazione ambiente della Provincia di Lecce, il procedimento di riesame dell’autorizzazione dell’impianto. Questo iter si concluderà con la conferenza dei servizi del 23 gennaio prossimo e tutto fa pensare, a detta di molti, che l’autorizzazione verrà rinnovata senza tener conto di tutte le criticità rilevate e delle preoccupazioni dei territori coinvolti, dei dati epidemiologici, dei dati sull’inquinamento dei terreni, delle rilevazioni della stessa ARPA su come è stato gestito l’impianto fino a ieri.
Il Salento da anni riconosce un costante aumento delle patologie tumorali ed i centri abitati limitrofi all’impianto Ecolio 2 sono tra quelli a più alta incidenza per alcune patologie tumorali correlate con l’inquinamento ambientale, come i tumori di polmone, vescica, sangue (leucemie, linfomi), tanto da rappresentare un’emergenza nell’emergenza del caso Salento.
Il progetto “Geneo” della LILT riporta, inoltre, dati allarmanti sulla presenza di inquinanti pericolosi e potenzialmente cancerogeni (in particolare i metalli pesanti arsenico, berillio e vanadio) nelle aree verdi degli stessi Comuni.
Come cittadini non possiamo e non dobbiamo più tollerare impianti che rappresentano rischi aggiuntivi per la salute e l’ambiente. Il Salento ha già pagato un caro prezzo per le numerose emergenze ambientali che ha dovuto subire negli ultimi decenni.

Negli ultimi mesi del 2018 i cittadini dei comuni di Salve, Presicce, Acquarica e Morciano hanno cominciato ad avvertire miasmi nauseabondi, che rendevano l’aria irrespirabile e provocavano disturbi di vario tipo.

Dopo le denunce e le sollecitazioni dei Sindaci di Salve, Presicce, Acquarica e Morciano agli enti preposti si sono susseguiti tavoli tecnici in Provincia e un’audizione in commissione ambiente in Regione.

Dal primo momento l’attenzione si è focalizzata su Ecolio 2.

È stata disposta un’ispezione straordinaria da parte dell’ARPA. Ne è venuto fuori un rapporto conclusivo puntuale e drammatico: 60 pagine piene di criticità sulla gestione dell’impianto, di prescrizioni non rispettate, di sforamenti sulle emissioni, addirittura un’ipotesi di reato.
La Provincia ha disposto il blocco della sezione termica dell’impianto fino a nuova autorizzazione.

È attualmente in corso, presso il settore tutela e valorizzazione ambiente della Provincia di Lecce, il procedimento di riesame dell’autorizzazione dell’impianto. Questo iter si concluderà con la conferenza dei servizi del 23 gennaio prossimo e tutto fa pensare, a detta di molti, che l’autorizzazione verrà rinnovata senza tener conto di tutte le criticità rilevate e delle preoccupazioni dei territori coinvolti, dei dati epidemiologici, dei dati sull’inquinamento dei terreni, delle rilevazioni della stessa ARPA su come è stato gestito l’impianto fino a ieri.

Il Salento da anni riconosce un costante aumento delle patologie tumorali ed i centri abitati limitrofi all’impianto Ecolio 2 sono tra quelli a più alta incidenza per alcune patologie tumorali correlate con l’inquinamento ambientale, come i tumori di polmone, vescica, sangue (leucemie, linfomi), tanto da rappresentare un’emergenza nell’emergenza del caso Salento.

Il progetto “Geneo” della LILT riporta, inoltre, dati allarmanti sulla presenza di inquinanti pericolosi e potenzialmente cancerogeni (in particolare i metalli pesanti arsenico, berillio e vanadio) nelle aree verdi degli stessi Comuni.

Come cittadini non possiamo e non dobbiamo più tollerare impianti che rappresentano rischi aggiuntivi per la salute e l’ambiente. Il Salento ha già pagato un caro prezzo per le numerose emergenze ambientali che ha dovuto subire negli ultimi decenni.

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